domenica, 22 Dicembre 2024
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Tracce di una storia

A Gondomar, comune a est di
Porto famoso per la tradizione orafa della filigrana, il giovane architetto
portoghese Paulo Merlini ha ristrutturato una casa colonica inserita nel
paesaggio rurale. Il programma funzionale richiesto dalla committenza è quello
di un’abitazione unifamiliare, con una zona studio separata che possa essere
utilizzata come spazio educativo per un piccolo asilo d’infanzia. La costruzione preesistente, in forte
degrado, era definita da muri di granito
, materiale predominante del nord
del Portogallo, e da disordinati volumi rivestiti di lamiera ondulata. Come è
tipico del ‘modus operandi’ degli architetti portoghesi, il nuovo progetto
nasce non solo dalla relazione con il luogo, ma soprattutto con la sua storia.
Demolendo le varie superfetazioni si è scoperto infatti che la casa in origine
era composta da tre piccoli volumi, costruiti probabilmente in tempi diversi.

Testimoniare, attraverso il
nuovo progetto, la narrazione di questa storia diviene l’elemento centrale di
tutte le scelte progettuali, sia nell’articolazione degli spazi che nella
scelta dei materiali. A partire dalla decisione di preservare i muri originali
di granito che rappresentano – sia all’esterno che all’interno – una traccia
costante del passato. Il complesso, compatto e dall’estensione ridotta, ora
trasmette una sensazione di ampiezza e flui­dità, anche grazie allo studio
della luce naturale. Il solaio di cemento armato a vista è una lastra continua,
bucata da un patio centrale che inonda di luce naturale la zona giorno: al
piano superiore diventa un piccolo giardino su cui affacciano le camere, uno
spazio verde intimo.

Il soggiorno affaccia sul giardino. (ph. Ivo Tavares)

I materiali scelti rinforzano la matrice del progetto attraverso il
contrasto cromatico
(grigio e bianco), ma soprattutto materico: al piano
terreno la ruvidità del cemento a vista denuncia la tettonica della
costruzione, in costante relazione con il granito e con la sensazione di vivere
in uno spazio ‘scavato’, grazie alla relazione visiva con il verde esterno. Le
ampie vetrate scorrevoli permettono, nei mesi più caldi, di estendere gli ambienti
all’esterno.

Nelle camere da letto, il candore delle pareti contrasta con il calore del pavimento di legno. (ph. Ivo Tavares)

Al primo piano la luminosità
dell’intonaco bianco enfatizza la geometria ‘a falde’ dei tre volumi originali,
mentre le persiane e i rivestimenti di legno evocano l’atmosfera della tipica
casa di campagna portoghese. Il progetto
rimanda alle parole del famoso scrittore e poeta Miguel Torga
(1907-1995)
che nel suo libro Portugal (1950), parlando di questa regione, scriveva:
“quasi sempre la meravigliosa semplicità e l’intimo pudore hanno vestito questa
terra”.


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