Con l’aggiornamento del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, arriva dalla Rete delle Professioni Tecniche una circolare informativa che raccoglie le principali raccomandazioni utili per la sicurezza per i professionisti che operano in studi professionali.
Va ricordato che con l’aggiornamento del protocollo generale è stato emesso anche il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”, per velocizzare il Piano vaccinale anti SARS-CoV-2/Covid-19. Ne abbiamo parlato meglio in questo articolo > Vaccinazioni Covid-19 sui luoghi di lavoro e nuovo protocollo sicurezza: tutte le novità <
Inoltre, il 12 aprile 2021 è stata pubblicata la Circolare del Ministero della Salute recante “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro” dove sono riportati i requisiti preliminari per accedere alla richiesta di somministrazione vaccini, ovvero:
- popolazione lavorativa sufficientemente numerosa;
- sede nel territorio dell’Azienda Sanitaria che fornisce i vaccini;
- struttura organizzativa e risorse strumentali e di personale adeguate al volume di attività previsto;
- dotazione informatica;
- ambienti idonei per l’attività;
- equipaggiamento minimo per la vaccinazione.
La circolare informativa RPT nasce per dare specifiche indicazioni sull’applicazione dei due protocolli negli studi professionali e nelle attività presso cui operano i professionisti nell’ambito della sicurezza sul lavoro.
Vediamo cosa contiene la circolare.
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RTP precisa che con la revisione del Protocollo vengono aggiornate le misure generali con l’obiettivo di prevenire ogni forma di affollamento e di situazioni a rischio di contagio. Per il dettaglio alle attività di cui all’Allegato IX al DPCM 2 marzo 2021, viene fatto il rimando ai protocolli di settore che restano dunque sostanzialmente invariati.
Quanto previsto dal protocollo si estende anche alle aziende in appalto che possono organizzare sedi e cantieri permanenti e provvisori all’interno dei siti e delle aree produttive.
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Confermata la possibilità di utilizzare il lavoro agile e da remoto, e di ricorrere all’utilizzo di ammortizzatori sociali, alla rimodulazione di orari, livelli produttivi e spazi di lavoro, verso i quali viene raccomandata la riorganizzazione prevedendo il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate tra loro, l’utilizzo anche di spazi generalmente non adibiti ad ufficio quali sali riunioni, per il tempo necessario a garantire il rispetto del distanziamento.
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Nel documento viene messa in luce la figura del RSPP, fondamentale in quanto in grado di dare un contributo fattivo nella rimodulazione e riorganizzazione di spazi ed operatività che tengano conto non solo del protocollo ma anche dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro.
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Nel documento pubblicato da RPT viene fatta una sintesi sui seguenti punti:
- collaborazione con l’autorità sanitaria
- servizio di prevenzione e protezione e sorveglianza sanitaria
- pulizia e sanificazione
- attività di formazione
- trasferte nazionali e internazionali
- trasporto
- riammissione al lavoro dopo l’infezione da SARS-CoV-2
>Scarica il pdf della circolare sicurezza Covid-19 RPT<
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Articolo pubblicato da ediltecnico.it