19/04/2021 – Il concorso internazionale per la redazione del Masterplan preliminare di rigenerazione dello Scalo di Porta Romana a Milano è stato vinto dal progetto Parco Romana del team composto da OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture e Carlo Ratti Associati.
“Il progetto” si legge nella motivazione “fa di un grande spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali. Attento a ricucire la città posta a nord e a sud, il progetto realizza un impianto urbanistico assai chiaro, per strategia, forma e funzioni e ipotizza il riuso di alcuni edifici, memoria della storia industriale del luogo.
La linea verde, che connette l’est all’ovest, è uno stimolo ad ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia”.
Il progetto vincitore è stato scelto fra i sei finalisti di cui facevano parte anche BIG – Bjarke Ingels Group, Cobe A/S, John McAslan + Partners, Skidmore, Owings & Merrill (Europe) LLP – SOM e Studio Paola Viganò.
Il progetto Parco Romana propone un nuovo modello di integrazione tra natura e città.
Da un lato il progetto rigenera uno scalo ferroviario, dall’altro lo sviluppo riunisce residenti, atleti e visitatori in una comunità con una sua specifica identità collegata, attraverso il network di trasporti pubblici, al territorio circostante.
Residenze e spazi lavorativi vivono in simbiosi con il paesaggio naturale e le attività all’aperto; la pianificazione integrata del quartiere incentiva gli spostamenti pedonali, creando un‘area car free per la mobilità dolce.
Il mix di spazi pubblici e di percorsi accessibili ospita servizi essenziali e commercio di prossimità come parti integranti e vive del progetto.
Parco Romana è il cuore naturale del progetto, un prato naturale privo di barriere architettoniche che rende fruibile l’ex sito ferroviario all’interno del tessuto urbano circostante creando un nuovo bene pubblico ricco di biodiversità. Una connessione da est a ovest che ispira ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia, inclusa una potenziale highline milanese sopra il fascio dei binari per ricreare permeabilità perseguendo l’ambizioso obiettivo di consentire ai residenti e ai visitatori di attraversare l’intera lunghezza dello Scalo, trasformando la caratteristica più ostruttiva dell’ex area industriale in un connettore tra spazi pubblici e privati.
Gli isolati urbani tracciano i bordi delle strade circostanti; i loro perimetri alberati, i piani terra con servizi di vicinato per le comunità, si estendono nelle aree a nord e a sud del sito, creando un polo attrattivo anche per i quartieri adiacenti; al centro delle architetture residenziali, cortili che richiamano la tradizione milanese, creano aree semi-pubbliche all’interno delle quali socializzare, lavorare e rilassarsi.
Il nuovo Distretto Lodi è caratterizzato da una piazza pubblica a più livelli che fa da ponte sui binari attivi per collegare al grande parco Piazza Lodi, la Stazione della Circle Line e gli edifici a uso ufficio previsti nel settore orientale dello Scalo. All’estremo opposto, nel quadrante sud ovest, il progetto è dedicato all’evento olimpico di Milano 2026. Gli spazi per il Villaggio Atleti sono quanto più possibile semplici e regolari, per consentire la massima funzionalità e la loro conversione in componente residenziale che ne raccolga la legacy al termine delle competizioni. La scelta di posizionare in questo quadrante il villaggio olimpico, condivisa da tutti i finalisti della competizione, è determinata dalla sua funzione temporanea e dalla destinazione residenziale futura che consentirà di mantenere un equilibrio generale del quartiere. Un sistema integrato collega il quartiere residenziale preesistente a nord con i distretti culturale, tecnologico e agricolo a sud.
Articolo pubblicato da archiportale.com