04/05/2021 – Dopo essere stata sospesa, senza molte certezze di effettiva realizzazione, a causa dell’emergenza sanitaria, la 17esima Biennale Architettura di Venezia è ormai prossima alla sua inaugurazione prevista per sabato 22 maggio.
Con il titolo ‘How we will live together?’, la manifestazione curata da Hashim Sarkis vede tra i suoi protagonisti l’architetto cagliaritano Alessandro Melis, selezionato in veste di curatore del Padiglione Italia quest’anno intitolato Comunità Resilienti (Resilient Communities) e svelato in anteprima durante la conferenza stampa di presentazione.
Quello dell’Italia sarà un padiglione esperienziale e immersivo, che spazia tra forme espressive legate alla graphic novel, al gaming, in toni e modalità di ispirazione cyber punk per avvicinare e sensibilizzare un pubblico ampio e giovane e allo stesso tempo sensibilizzare su argomenti di attualità come la questione del cambiamento climatico, tema che sarà al centro dell’esposizione.
In particolare, Comunità Resilienti intende sottolineare come il cambiamento climatico stia mettendo a dura prova la sostenibilità del sistema urbano, produttivo e agricolo e quali siano le principali criticità e opportunità del nostro presente.
Principale obiettivo del Padiglione Italia sarà infatti quello di far riflettere in modo inedito i suoi visitatori sui meccanismi di resilienza delle comunità, prioritaria chiave di lettura per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo, all’insegna dell’interdisciplinarietà delle competenze e delle logiche evolutive non deterministiche, elementi centrali nei momenti di transizione.
“Il Padiglione Italia – commenta il curatore Alessandro Melis – sarà esso stesso una comunità resiliente, costituita da 14 “sotto comunità”, intese come laboratori operativi, centri di ricerca o casi studio, secondo due fondamentali direttrici: una riflessione sullo stato dell’arte in tema di resilienza urbana in Italia e nel mondo attraverso l’esposizione delle opere di eminenti architetti italiani e un focus su metodologie, innovazione, ricerca con sperimentazioni interdisciplinari a cavallo tra architettura, botanica, agronomia, biologia, arte e medicina. Stephen Jay Gould ed Elizabeth Vrba hanno rivoluzionato la tassonomia della biologia introducendo il termine “exaptation” ovvero il meccanismo non deterministico della selezione naturale: euristicamente, il Padiglione Italia promuoverà l’exaptation architettonica come manifestazione di diversità, variabilità e ridondanza, sfidando l’omogeneità estetica deterministica a favore della diversità delle strutture creative. Come il genoma e il cervello umani, il padiglione sarà una giungla abitata da strane creature dove poter ascoltare un rumore di fondo che è già assordante e che richiede una risposta adeguata, facendo ricorso a nuovi paradigmi della conoscenza”.
Novità assoluta del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2021, sarà il suo impatto CO2 quasi zero. Per raggiungere tale scopo si è proceduto a predisporre una sottrazione e integrazione dei materiali del Padiglione Italia 2019 usati per la 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e una rilocalizzazione in forma permanente di tutto quello che verrà prodotto. Un’opportunità unica non solo per mostrare opere coerenti con gli obiettivi della proposta, ma anche un’occasione di studiare il ciclo di vita di una realizzazione in un contesto di ‘resilienza’ come quello della Biennale di Architettura 2021, un’edizione che non dimenticheremo facilmente.
Articolo pubblicato da archiportale.com