Con lettera a firma del Presidente, Alberto Zanni, Confabitare Italia chiede al Governo la cancellazione dell’Acconto IMU 2021 per tutti i locatori impossibilitati a procedere all’esecuzione del provvedimento giudiziario di rilascio (emesso per morosità), a motivo dei vari DPCM che hanno bloccato l’esecuzione stessa, nel periodo 28 febbraio 2020 – 30 giugno 2021.
Il graduale termine al blocco degli sfratti – deciso con provvedimento approvato in Senato – ha finalmente riconosciuto il diritto dei proprietari immobiliari, ponendo fine ai continui rinvii del precedente esecutivo.
Come ricordato dal Presidente Zanni, Confabitare si prepara in vista del 1 luglio 2021, data nella quale riprenderanno le esecuzioni dei provvedimenti giudiziari di rilascio, collaborando con i servizi sociali dei comuni interessati “per capire come gestire le situazioni di crisi dovute alla pandemia, in modo da tutelare entrambe le parti contrattuali e non solo una di esse”.
Ciò premesso, oggi, con il parziale ritorno alle attività quotidiane, il danno economico subito dai locatori durante i lunghi mesi di pandemia deve essere ammortizzato attraverso la cancellazione di un’imposta che ha il sapore della beffa per quanti non hanno visto adempiere gli obblighi contrattuali da parte dei loro conduttori.
Il welfare abitativo, che in questo lungo periodo è stato totalmente scaricato sui proprietari immobiliari, nel momento della “ripartenza” economica del Paese deve contemplare indennizzi o forme di risarcimento che rispondono al valore della giustizia sociale e dell’equità.
Nel costruttivo dialogo portato avanti fra questo Governo e Confabitare, la richiesta di cancellazione dell’acconto IMU 2021, presentata in nome dei proprietari immobiliari, risponde al principio di uguaglianza, ispiratore delle migliori azioni fin quí espresse dall’esecutivo.