sabato, 21 Dicembre 2024
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A Roma 650 mq di storytelling urbano affidato alla street art

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Foto Max Intrisano
Foto Max Intrisano

07/05/2021 – Dal 5 maggio, a Roma vi è un nuovo monumento alla memoria, un monumento contemporaneo, cencepito per far incontrare vecchie e nuove generazioni raccontando la storia della città attraverso il linguaggio della street art e regalando al territorio 650 mq di storytelling urbano.
 
È il nuovo progetto nato da Dominio Pubblico e la curatela di Gojo, “MA®T – Millennials A®T Work – annualità 2020” che, forte della “matita” di 14 artisti ha ridipinto e ripensato i muri dell’Istituto Comprensivo Poggiali-Spizzichino, all’interno del Municipio VIII, raccontando a colori la città e i suoi ricordi. Le attività sono state realizzate con in collaborazione con Retake Roma, che con i suoi volontari ha facilitato il recupero dell’area e l’interazione tra attori del territorio, studenti e artisti.
 
Roma, Territorio, Narrazione attraverso i fiori della Memoria: questi i temi affrontati e trasformati in opere d’arte permanenti, murales dalle caratteristiche, dagli stili e dall’approccio differente affidati ad Alessandra Carloni, Alice Pasquini / UNO, Claudio, Collettivo 900, Dez.Midez, Jerico, Krayon, Lola Poleggi, Lus57, Marta Quercioli, Olives, Orgh, Zara Kiafar e Gojo.
 
Un’occasione di riqualificazione  e rigenerazione urbana per disegnare sui muri un capitolo della nostra storia condivisa, facendo dialogare tra loro le diverse generazioni e compagini sociali.
 
Dopo “Cantieri San Paolo”, Dominio Pubblico torna con “MA®T – Millennials A®T Work” a proporre una nuova visione di tessuto sociale e cittadino, scegliendo come teatro il quartiere Montagnola, simbolo della Resistenza, dove la memoria permea muri e strade. Un modo per proporre nuovi percorsi cittadini, affidandoli a una squadra di artisti, alcuni già affermati di fama nazionale e internazionale, altri emergenti e appartenenti al territorio: romani simbolo della nuova romanità, in una virtuosa collaborazione tra nuove istanze sociali e istituzioni.
 
Ogni artista ha lavorato su un fiore, ogni artista ha proposto una sua visione della città attraverso un’immagine che da personale diventa simbolo universale, con un particolare occhio alle donne della memoria: sognatrici, rivoluzionarie, protagoniste.

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Articolo pubblicato da archiportale.com

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