La relazione ANSFISA 2020 è stata resa pubblica per fare un po’ il punto sull’andamento della sicurezza delle ferrovie, e non solo. Nel documento vengono anticipati i dati 2020 sull’incidentalità, che verranno consolidati nei prossimi mesi e presentati in un documento definitivo che l’Agenzia invierà entro il mese di settembre 2021 al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e all’Agenzia Europea per le Ferrovie.
Con la pubblicazione si sfrutta anche la circostanza per presentare l’ANSFISA dopo circa cinque mesi dall’avvio dell’operatività amministrativa, avvenuta il 30 novembre 2020.
Nello specifico viene fatto un focus su:
- percorso di costituzione,
- organizzazione interna,
- attività svolte,
- piani di lavoro attuali e futuri dell’ente, nato per promuove la sicurezza sulle strade, autostrade, ferrovie e impianti rapidi di massa con un raggio d’azione molto ampio che comprende la quasi totalità delle infrastrutture terrestri.
Ricordiamo che l’ANSFISA è nata con il Decreto Genova ed ha incorporato l’ANSF, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e nel 2020 è stato nominato il Direttore, Fabio Croccolo, definito lo statuto e regolamento di amministrazione e designati i Dirigenti Generali e gli organi di vertice.
Vediamo quali sono le criticità sicurezza infrastrutture riscontrate da ANSFISA e segnalate nella relazione annuale.
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Dati incompleti limitano la correttezza delle analisi
Un’ importante criticità segnalata nella relazione ANSFISA 2020, interessa i dati e le informazioni delle opere che al momento risultano carenti e incompleti, tali da limitare fortemente l’analisi relativa alle infrastrutture stradali gestite dalle amministrazioni locali (comunali, provinciali e regionali).
ANSFISA segnala che sono praticamente indisponibili il numero e le relative informazioni tecniche delle opere stradali e autostradali: ponti, cavalcavia, gallerie.
Un censimento è necessario e fondamentale al fine di individuare le opere d’arte presenti sul territorio italiano. Tuttavia i dati acquisiti in via diretta da ANSFISA, in un numero estremamente limitato, e la consultazione di quelli reperibili sulle banche dati esistenti (incompleti, datati ed a volte, come si è rilevato, non allineati tra loro) non consentono di avviare il censimento completo delle suddette infrastrutture stradali.
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Nella relazione ANSFISA 2020, si legge anche che da una preliminare analisi delle informazioni e dei dati disponibili sono emerse alcune evidenti criticità riguardanti la corretta classificazione amministrativa delle strade extraurbane (secondo l’art. 6. co. 2 del Codice della Strada suddivise in statale, regionale, provinciale, comunale), con possibili conseguenti problemi inerenti la gestione stessa dell’infrastruttura.
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A questo si aggiunge il fatto che negli ultimi anni, anche a seguito di specifici interventi normativi, la gestione delle strade ha subito numerosi cambiamenti, comportanti anche una parziale declassificazione del patrimonio stradale: molte strade sono state trasferite dallo Stato alle Regioni, alcune dalle Regioni alle Province e altre sono passate dalle Province ai Comuni.
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Per far funzionare ANSFISA serve più personale
La dotazione organica di ANSFISA, come definita dalla norma istitutiva, è fissata a 569 unità, di cui 42 di livello dirigenziale non generale e 2 uffici di livello dirigenziale generale.
Tuttavia ad oggi è stata indetta una selezione pubblica per il primo contingente di personale che si attesta a 164 unità contro le 569 previste dalla legge, con oltre il 70% di carenza dell’organico.
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I prossimi passi di ANSFISA per le infrastrutture stradali
Per rispondere al problema della raccolta dati e informazioni qualitative, fondamentali per la definizione di moderni Sistemi di Gestione della Sicurezza da parte dei gestori o dei proprietari, l’ANSFISA ha già avviato una prima grande ricognizione chiedendo il coinvolgimento degli enti locali nella rilevazione dei dati per la conoscenza della propria rete di competenza.
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Il prossimo passo, si legge nella relazione, dovrebbe essere la costituzione un moderno sistema di supervisione e monitoraggio della sicurezza delle infrastrutture. In questo ambito, va visto il lavoro di ANSFISA sulle linee guida per la certificazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza che verranno poste in consultazione a breve in un clima di collaborazione con i diversi stakeholder del settore.
Dopo questo passaggio, l’obiettivo è quello di emanare le linee guida riportanti gli schemi dei SGS e per il riconoscimento, da parte dell’Agenzia, degli organismi per la loro certificazione. L’emanazione di queste linee guida consentirà il completamento del ciclo delle attività di vigilanza, con l’adozione delle procedure di supervisione e controllo nei vari settori di interesse stradale, del tutto compatibili con quelle già in essere nel settore ferroviario, nel perseguimento dell’obiettivo di un unico sistema procedurale indipendente dalla modalità di trasporto.
>> Scarica il pdf della relazione ANSFISA 2020 <<
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Articolo pubblicato da ediltecnico.it