23/04/2021 – “Es Pou de Can Marianet Barber” è un toponimo storico dell’entroterra dell’isola di Formentera. È qui che si trova la residenza Es Pou firmata da Marià Castelló Martínez.
L’intervento, ubicato tra cinte murarie in pietra a secco e campi differentemente coltivati, è situato nella zona occidentale del lotto, parallelo ad un tracciato di oltre un chilometro di lunghezza, esposto a sud e protetto dal sole al tramonto da una massa di vegetazione.
La proposta si articola in tre volumi, che variano via via in funzione della scala del paesaggio.
Da sud a nord, il primo corpo ospita un portico che offre protezione solare, il secondo ha una destinazione più pubblica e il terzo ospita due camere da letto.
Tra questi blocchi vi sono fasce trasversali che separano fisicamente i volumi, fornendo loro ventilazione e illuminazione, oltre ad essere di servizio e collegamento.
Dall’interno e attraverso il portico si scoprono prospettive profonde verso il paesaggio pianeggiante di campi di grano e avena, in cui predominano il colore tenue e caldo della terra e il verde tenue dei mandorli e dei fichi. Dall’esterno, la luce, il colore e la materia entrano negli interni della casa grazie alla ceramica e al legno, due materiali nobili che si combinano in modo sottile e senza tempo.
Il calore della terra viene trasferito al soffitto e ai pavimenti, risolto per mezzo di volte in ceramica, in stile maiorchino, e piastrelle in terracotta pressata, utilizzate anche per altri elementi, come il rivestimento di facciata, la finitura del tetto, la testata della camera da letto principale o la ghiaia, elaborando in situ gli sfridi degli elementi ceramici utilizzati.
Il fresco associato al colore della vegetazione predomina nelle zone “umide”, dove alcune pareti verticali sono rivestite con piastrelle di ceramica vetrificata di colore verde chiaro e dimensioni identiche al resto dei pezzi. La luce filtra verso l’interno attraverso reticoli ceramici e genera a sua volta un’evoluzione costante di luci e ombre.
La coerenza e l’armonia materica hanno indotto il progettista a risolvere, con meccanismi elettrici in porcellana vetrificata bianca, l’integrazione degli impianti in luoghi unici come, ad esempio, la testata della camera da letto padronale.
Per questo progetto sono stati studiati appositamente anche un set di luci e pezzi speciali realizzati a mano con casseri realizzati nello studio di progettazione, ricercando la loro integrazione cromatica e dimensionale nel contesto dei rivestimenti.
L’origine di alcune delle soluzioni di questo progetto sono strettamente legate al progetto artistico “Fragments d’Arquitectura“, sviluppato parallelamente.
Articolo pubblicato da archiportale.com